Che il mercato premi le aziende che innovano è ormai prassi consolidata negli ultimi, frenetici, anni. I temi legati alla supply chain, in questi ultimi mesi, hanno avuto un boost derivante dalle nuove abitudini imposte ai nostri giorni, un potente acceleratore di tendenze già in atto. Connessioni, scalabilità, interlink tra supply chain e catene di fornitura, così da controllare la variabilità e ottimizzare i rendimenti. Le filiere per come erano conosciute, ormai, sono obsolete, ed il ruolo della tecnologia assume un carattere protagonista all’interno di questo contesto.
In tempi pre-covid, attuare politiche di innovazione della filiera, aveva impatto oltre che sulla brand identity e riconoscimento nel mercato, una differenziazione dai competitors, sostenibilità ed efficienza nei sistemi distributivi, alimentando un’efficienza in termini di tempi, migliorando infine l’efficacia del rapporto con i fornitori, il tutto per dare un servizio al top per il cliente finale.
A questi trend, la pandemia ne ha portati altri, aumentando il livello di commitment delle aziende ponendole ad un livello superiore. In pochissimo tempo, ci si è dovuti adattare o rischiare di scomparire, per rispondere al meglio a quello che il mercato stava richiedendo: resilienza, volatilità e digitalizzazione.
Il coinvolgimento della supply chain nei processi aziendali è diverso e molto variabile tra un settore e l’altro. Chi ha saputo avviare un’ottimizzazione delle filiere in tempi pre-covid oggi si trova sicuramente in vantaggio, pronto a posizionarsi in questi nuovi meccanismi che saranno sempre più la nostra normalità.
In questi meccanismi complicati, gli ingredienti per poter vincere solo quelli di avere un solido partner tecnologico al proprio fianco, così come il ruolo fondamentale del CIO aziendale, portatore di innovazione e capacità di proporre un cambiamento di passo, facendo così da artefice per il miglioramento dei risultati e dei rendimenti aziendali.
I riflessi di ciò sul sistema produttivo e su quello logistico sono stati proprio al centro dell’Oracle Talk “Operations Resilienti per stare al passo del cambiamento” che ha visto coinvolti Simone Marchetti di Oracle, Responsabile Business Development della Digital Supply Chain, e i responsabili IT di due aziende clienti – Marazzi Group e Alcar Ruote, due casi concreti di sfide vinte anche nei nuovi scenari della pandemia, grazie alla trasformazione in cloud dei processi di produzione, logistica e supply chain.
Simone Marchetti ha sottolineato come le catene del valore abbiano subito uno sconvolgimento senza precedenti, con pesanti impatti sui processi di approvvigionamento, sulla logistica e sulla gestione dell’operatività. Di fatto, nel momento dell’emergenza sanitaria, è accaduto qualcosa che ha evidenziato il valore dell’investimento in una digitalizzazione abilitata dal cloud.
Claudio Coni, CIO della Business Unit Ceramics di Marazzi Group, player internazionale nel settore della ceramica, facente parte del gruppo Mohawk e cliente Oracle da molti anni, grazie all’utilizzo di una soluzione logistica integrata del cloud di Oracle – Oracle Transportation Management Cloud – è stata cruciale nel percorso di miglioramento dei processi logistici interni, rendendo efficiente il picking dei prodotti presso gli stabilimenti da parte dei trasportatori.
Nell’attuale contesto di emergenza sanitaria, Marazzi ha reso disponibile a tutti i trasportatori, in tempi rapidi, un’app per poter pianificare l’orario di ritiro della merce. L’applicazione di questa soluzione ha permesso quindi di rispettare sia i distanziamenti previsti dalle nuove procedure lavorative, sia in termini di efficienza dei tempi di pick-up della merce, evitando quindi code, rallentamenti, merce non disponibile ecc. e soprattutto in una modalità completamente “self service”. Inoltre, il sistema garantisce una totale sicurezza dei dati e completa integrazione con i processi, sottolineata anche da Coni, specificando che “tra l’applicativo reso disponibile ai trasportatori e l’ERP aziendale vi sono livelli di protezione intermedi rilasciati dal cloud stesso, con l’obiettivo di evitare ogni collegamento con i sistemi aziendali interni, tecnologicamente separati”.
Stefano Mariani, IT Manager di Alcar Ruote, filiale commerciale italiana di riferimento per tutto il mercato dei cerchi in lega aftermarket, fornitore di case automobilistiche, ha sviluppato uno dei progetti con prodotti Oracle ERP Cloud più completi sul mercato italiano. E’ stato raggiunto l’obiettivo di integrare le diverse funzioni interne dal finance alla supply chain, dalla manutenzione al monitoraggio IoT della produzione, ottenendo risultati in termini di ottimizzazione sia della produzione che dello scambio continuo di dati in tempo reale che consente di anticipare le stagionalità tipiche di questo settore. I prodotti attivati per rispondere a queste esigenze sono stati Oracle IoT Production Monitoring e Manteinance Cloud, soluzioni che consentono di analizzare i dati non solo in un’ottica consuntiva, ma predittiva, con tutti i vantaggi connessi all’IoT, quindi in termini di auto-apprendimento da parte dei sistemi informatici sull’elaborazione del dato, con notevoli vantaggi per gli utenti.
Simone Marchetti di Oracle sottolinea come “Un percorso già iniziato per ricercare efficienza – ottenendo più visibilità sulla catena del valore – ci ha aiutato ad essere più veloci in termini di risposte tecnologiche in questo momento di crisi, grazie a strumenti Cloud Oracle aggiornati espressamente per introdurre funzioni vicine alle esigenze del momento”.
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